MiSex 2009

2009 marzo 11

Ebbene, alla fine sono guarita e domenica sono riuscita ad andare a MiSex.

Devo dire che la prima volta ero più emozionata, e decisamente più curiosa.  E’ stata una grande esposizione tra cazzi di cioccolato e tette rifatte più o meno bene in bella vista, e un’occasione di fare qualche chiacchierata con alcune conoscenze e di farne delle nuove.

Ho conosciuto Franco Trentalance e devo dedurre che nel suo caso la legge della L sia fondata.

Ho fatto incetta di regalini nello stand della Vitalis, di cui avevo già provato i preservativi in taglie che vanno dalla xs alla XXL (hanno anche un packanging fighissimo!). In particolare, ora sono dotata di una serie di simpatici gadget che cercherò di provare al più presto: n°1 anello vibrante (non l’ho mai provato); n°1 minivibratore da borsetta che capita a fagiolo visto che mi sono appena sbarazzata di quello vecchio; preservativi extra resistenti (per il lato B)  riscaldanti (stimolanti), raffreddanti (ritardanti) e… fluorescenti. Con questi ho già pensato a qualche giochetto tipo rapimento degli alieni alla XXXFiles.

Ho fatto una chiacchierata con il rappresentate della SinFive, che oltre a dei sex toys molto molto carini, ho scoperto che fa anche arredamento sexy molto roarrrr, tipo: un enorme letto tondo con nastri rossi per il bondage che quando ti sdrai ti sembra di essere su un marshmallow, o altri lettini molto interessanti imbragature… Quello che ci siamo detti, in sostanza, è che in Italia la libertà sessuale – intesa come naturalezza e serenità nel vivere il sesso e l’amore – è ancora molto aretrata, che spesso gli uomini vivono la presenza di un dildo come un sostituto del loro pisello (cosa che non è assolutamente!!!), e che spesso siamo noi o il partner, con un atteggiamento poco “aperto” a non permetterci di ammettere e mettere in pratica le proprie fantasie.

Ho fatto un salto anche allo stand Pervert e ho provato il trampling, con e senza tacchi. Ero impauritissima, perchè avevo paura di far male e schiacciare le costole o peggio qualcosa d’altro ai ragazzi che calpestavo, ed è stata un’esperienza stranissima: un po’ come essere su un trono, un po’ come camminare su un letto ad acqua, o su uno di quei cuscini ortopedici che si adattano al corpo e poi riprendono la loro forma. Strano, davvero.

Ho fatto un po’ di foto.

Ah, e ovviamente mi sono mangiata con gli occhi le ragazze danzerecce.

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