Scopare meno per scopare meglio

2009 settembre 25

Mi dicono che esista una brutta cosa, chiamata CALO DEL DESIDERIO. Mi dicono anche, che dopo un po’ che si sta con la stessa persona, sia normale non provare più brividi magnetici ogni volta che si fa sesso – anzi, l’amore – e non avere più la stessa voglia bruciante dell’altro: magari succede di rado, una o due volte all’anno, a causa di qualche congiunzione astrale o per la ricorrenza dell’anniversario. Mi dicono che succede sempre così, che il desiderio non è che cali del tutto, ma che si stemperi tra la spesa del sabato e le otto ore lavorative.

Dicono che nella migliore delle ipotesi, questa mancanza di passione diventa talmente normale che non la si sente più. Nella peggiore, ci si stufa del partner e ci si arrangia in un altro modo. Un amante. Un vibratore. Un barattolo di burro di arachidi.

Dicono. Ma io non ci credo. O meglio, non mi voglio arrendere alla normalità, all’idea che quella cosa chiamata fare l’amore, quella cosa che fa godere così tanto ed è così potente da creare la vita possa diventare parte di una noiosa routine. Finchè non senti più il calore delle mani, la fantasia che ti prende di prepotenza, l’eccitazione che gocciola e gli orgasmi che si mischiano. Finchè non lo desideri più così tanto, perchè tanto sai che è lì, e che ci sarà anche domani accanto a te, nel letto, la persona che ami.

Io non voglio finire così, perchè amare è anche una voce del verbo fare. Io ho un piano: scopare meno per scopare meglio. A qualcuno potrebbe sembrare alquanto impopolare, ma penso possa funzionare.

Innanzitutto, bisogna assegnare al desiderio e alle fantasie erotiche un posto fisso nelle proprie priorità giornaliere, prima che finiscano schiacciate in fondo al cassetto dei sogni insieme ai calzini sporchi.

Seconda cosa: bisogna essere un po’ masochisti, in una sorta di perverso teasing & denial psicofisico. Non si tratta di astenersi, solo trattenersi un po’, solo fermarsi un po’ prima, finchè non si sente che quel desiderio scalcia e morde, che vuole, anzi, DEVE, uscire, vivere, amare, fare e solo allora lasciarlo uscire, vivere, amare. Fare.

Mi spiego meglio: il desiderio è creato dall’assenza, dalla mancanza, dalla distanza ed è in questo vuoto che la fantasia inizia a ossigenarsi e la fame inizia a bruciare. Quindi, bisogna affamarsi di sesso, assetarsi di orgasmi e di lasciarsi torturare un po’ da questa mancanza, dalla carne che freme, dalla pelle che si cerca.

Bisogna frustrare, castigare e legarci stretto al petto questo desiderio neonato perchè cresca più forte. Perchè impari a vivere negli sguardi, nei pensieri, nei respiri e nei silenzi, nel freddo, nell’impossibilità, nelle lancette d’orologio. Perchè quando finalmente potrà divorare, toccare, leccare, baciare, accarezzare e scopare viscere, cuore e cervello, questo desiderio possa vivere davvero e urlare il suo amore in un unico, terrificante e meraviglioso, vagito orgasmico.

In altre parole, la qualità invece della quantità. Anzi, in realtà qualità e quantità sono concentrate, perchè se ci si affama per bene, difficilmente basterà una porcata portata per saziare la voglia.

L’alternativa è scopare così tanto da drogasi di orgasmi e assuefarsi alle endorfine. Purtroppo, nella vita media di un adulto, non c’è mai abbastanza tempo.

Altri pensieri:

  1. Marco permalink
    settembre 25, 2009

    Riassumo brevemente il tuo post con parole tue:
    Mi dicono che esista una brutta cosa…. non c’è mai abbastanza tempo!

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  2. settembre 25, 2009

    Sono così logorroica? ;)
    So*

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  3. tiny1 permalink
    settembre 26, 2009

    io dico solo di non affamarsi troppo, altrimenti lo stomaco si chiude e rifiuta il cibo…

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  4. settembre 26, 2009

    Che dire, hai ragione anche tu :)
    So*

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  5. Taglia permalink
    settembre 29, 2009

    Scopare bene e scopare spesso, se arriva il calo del desiderio: scopare di più! No eh, forse la mia soluzione non funziona fino in fondo :D

    Sai secondo me a chi viene il calo del desiderio? A chi non ha fantasia e a chi non ha voglia di sperimentare, a quelle persone per cui fare l’amore è, in fondo, sempre stata una routine come andare al cinema o in gita al lago ;)

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  6. settembre 29, 2009

    Sarebbe molto bello se ci fosse il tempo per farlo! In quel caso è chiaro che molti preferirebbero adottare la strategia numero 2, ma ogni tanto, devo confessare che il desiderio cali un pochino anche a me. Non perchè non mi piaccia fare l’amore, sperimentare o altro (credo che tu mi legga da tempo sufficiente per saperlo), ma semplicemente perchè il desiderio viene annacquato dai mille pensieri che si trascinano nella giornata, sovrapponendosi, confondendosi, annullandosi. E le corse frenetiche nella metropoli e il lavoro e ancora il lavoro. Per questo forse la cosa più importante è davvero sforzarsi di ricordarsi che il desiderio c’è, che è lì, che va nutrito, assecondato, stimolato. Tenerlo a mente, tenerlo a cuore.
    So*

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  7. Taglia permalink
    settembre 29, 2009

    @Sophieboop: sì, hai ragione, ciò che tu dici credo faccia parte della vita di coppia, in certe situazioni, in certi momenti, può esserci un fisiologico, normale, calo del desiderio, ma sono solo momenti. Si cresce come individui e come coppia anche in camera da letto, un rapporto (la passione, la voglia ecc.) lo si coltiva e lo si alimenta “ricordarsi che il desiderio c’è, che è lì, che va nutrito, assecondato, stimolato. Tenerlo a mente, tenerlo a cuore” :)

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  8. settembre 29, 2009

    Infatti! La cosa che proprio non capisco e come le coppie a voltino lascino che da essere “un momento” si trasformi in un malanno cronico. E mi chiedo: ma se si sa che è una cosa che capita, perchè non ci si sforza di prevenirlo? Perchè si sta tanto bene nel dire che tanto è normale, che capita a tutti? Certo, è difficilissimo, soprattutto quando poi si hanno anche bambini, ma credo non sia giusto dare al fare l’amore meno importanza di quella che ha.
    So*

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  9. OnlyForYou permalink
    ottobre 1, 2009

    “Sarebbe molto bello se ci fosse il tempo per farlo! ”

    CAZZATA! GROSSA CAZZATA!

    Scusa se urlo, ma non accetto sentire dire “non c’è il tempo”.
    E’ una cosa che mi è stata detta. Allora l’accettai, oggi se la mia compagna mi dicesse una cosa del genere, si troverebbe libera all’istante dal sottoscritto che le chiede del tempo. Tempo che una volta ha saputo trovare (e ad oggi sa ancora trovare).

    Quando si inizia una relazione il tempo lo si trova sempre. C’è la voglia, il desiderio, la passione… e il tempo per vivere tutto questo. Il tempo lo si inventa, lo si crea. La sensazione di dovere vivere l’attimo fuggente fa dare una priorità molto alta al tempo da passare con la nostra persona.

    Poi gli attimi non sono più fuggenti, poi subentra la certezza di avere una persona che ci vuole, poi si arriva a pensare “beh… l’abbiamo fatto ieri… possiamo quindi farlo domani… non dobbiamo mica passare ogni istante che possiamo a letto…”

    E tutto inizia a morire. Anzi, permettimi, ad andare affanculo.

    Il tempo per fare ogni altra cosa lo si trova, per andare a trovare la sorella, per andare a fare un giro al centro commerciale, per addormentarsi davanti alla TV per vedere quel programma che proprio non si poteva perdere.
    Ma il tempo per scopare… quello non si trova. Ci sono altre priorità. Per quello si deve aspettare.

    CAZZATE!

    Se si arriva a dire che non c’è più il tempo vuole dire che non c’è più la passione, non c’è più l’interesse. Il calo del desiderio si esprime con un “non abbiamo più il tempo”.

    Ne ho già parlato con la mia compagna. Le ho detto che se mi vuole fare incazzare come un gorilla a cui hanno pestato le balle, basta che mi dica “oggi non ho il tempo per fare l’amore con te”.

    Non sono d’accordo sullo scopare meno per scopare meglio. Credo sia più importante scopare non solo con il basso ventre, ma soprattutto con la testa. Scopare facendo sempre attenzione a quello che si prova, facendo attenzione a come si sta, a come si vive l’attesa per la prossima volta che si può fare.

    Pensare alle prime volte, ricordarsi sempre di cercare di scoprire la persona con cui si è, anche se oramai si conosce ogni centimetro della sua pelle. L’emozione della scoperta deve essere mantenuta, a costo di darsi le botte in testa per dimenticare quello che si conosce troppo bene. E’ questa emozione che rende vivo il rapporto. L’emozione dello spogliare la propria persona. Andare a letto e mettersi in pigiama per poi fare l’amore e’ l’anticamera dell’abitudine.

    Ma per non cadere nelle abitudini si deve sempre tenere la testa sveglia.
    E poi il tempo lo si riuscirà sempre a trovare.

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  10. tiny1 permalink
    ottobre 1, 2009

    un applauso a OnlyForYou

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  11. Taglia permalink
    ottobre 1, 2009

    @OnlyForYou: non si può che essere d’accordo con ciò che tu dici, ma la questione, a mio avviso, era posta in modo leggermente diverso. Se una persona dice al partner non ho tempo di fare l’amore con te, rimandiamo perché ho altro da fare, allora c’è qualcosa che decisamente non va nella coppia.

    Ma qui ci si chiedeva come mai anche in una coppia che funziona e ha voglia di stare insieme, possa intervenire un meccanismo più o meno momentaneo (e subdolo) per cui la voglia di fare l’amore scema, cala appunto il desiderio. Perché? Capita a tutti? E’ normale? Come devo reagire? Come posso eventualmente prevenirlo? Magari è utile un attimo di astinenza da inserire in certi periodi? (che non è: no non lo facciamo perché devo andare al centro commerciale, bensì: proviamo a trattenerci un po’ per poi “esplodere” di piacere e voglia insieme la prossima volta; es. l’abbiamo fatto per due settimane tutti i giorni, adesso facciamo qualche giorno di pausa e poi ricominciamo; oppure invece di farlo due settimane di seguito, lo facciamo spezzettato a giorni alterni come per il traffico… insomma sono ipotesi di lavoro). Un’astinenza tattica da inserire ogni tanto, non astinenza nel senso lo facciamo due volte all’anno magari perché ho cose più importanti da fare.

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  12. ottobre 1, 2009

    @Onlyforyou: anche io sono d’accordo con te, ma… hai letto il post? Hai letto i commenti? Perchè da quello che scrivi non sembra proprio.

    Se noti, il “Sarebbe molto bello se ci fosse il tempo per farlo!” era riferito allo “scopare ancora di più” di Taglia, e anche nel post, il “non c’è mai abbastanza tempo” era riferito a “scopare così tanto da drogasi di orgasmi e assuefarsi alle endorfine”, cioè più volte al giorno, per molto tempo e con molto, molto desiderio. Certo, sarebbe bellissimo riuscire a farlo, ma smettiamo di fare gli idealisti e guardiamo la realtà in faccia: un adulto medio, che lavora 8, 10 ore al giorno, avrà anche altre cose da fare e a cui pensare, e difficilmente troverà il tempo – o anche solo le energie – per elaborare fantasie erotiche e scopare tutta la notte. Tu sì? Beh, devi essere molto fortunato, oppure drogato di Red Bull.

    Altra cosa: parlo di relazioni a lungo termine e non “dei primi tempi”. Parlo della quotidianità di una coppia che sta insieme da qualche anno e convive. Che deve anche fare la spesa e mille altre cose, che sai, si devono fare.
    E se ci fai caso, dicevo anche che io non ho alcuna intenzione di cedere al “calo del desiderio”. E non ho mai parlato di “ho di meglio da fare”, o di “l’abbiamo già fatto ieri”. Non per niente ho scritto “credo non sia giusto dare al fare l’amore meno importanza di quella che ha” e che il primo passo del mio piano è “assegnare al desiderio e alle fantasie erotiche un posto fisso nelle proprie priorità giornaliere”.

    Ho semplicemente proposto una strategia per rendere ogni scopata una straordinaria scoperta ogni volta, anche dopo anni, invece di accontentarsi di farlo dopo “essersi infilati il pigiama”. Una “strategia” che aiuti a ricreare anche nella maledetta routine “l’attimo fuggente” di cui parlavi tu.
    Ti sembra ancora una CAZZATA?

    So*

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  13. OnlyForYou63 permalink
    ottobre 1, 2009

    Come prima cosa mi scuso per la mia veemenza iniziale… mi rendo conto che potrebbe dare una intepretazione diversa di quello che volevo dire.

    Comunque… si, il post l’ho letto, così pure i commenti.
    Ho anche letto come la pensi, che non vuoi cedere al “calo del desiderio”. Quando dicevo che si arriva a dire “l’abbiamo già fatto ieri” non era di certo riferito a te, e specifico che è stata una cosa che mi sono sentito dire, e risposte del genere so che non sono poi così rare.

    Ho anche letto che parli di rapporti a lungo termine e non “dei primi tempi.” Della quotidianità e delle cose da fare tutti i giorni….

    Ed è qui che secondo me strideva il concetto “Sarebbe molto bello se ci fosse il tempo per farlo!”.

    Un concetto che non riesco a capire. Non si tratta di scopare come ricci tutta la notte e tutte le notti, dico che se “nei primi tempi” si è trovato il tempo di dedicare del tempo alla passione, al sesso, alla propria persona, e si è comunque continuato a vivere, quindi lavorando, facendo la spesa, facendo tutte le cose che di solito si fanno per vivere… come mai questo, dopo qualche tempo, diventa COSI’ DIFFICILE DA PROSEGUIRE?

    Anche tu, che non hai nessuna intenzione di accettare senza reagire il calo del desiderio, hai messo sul piatto la difficoltà di trovare il tempo da dedicare all’abbandono totale del sesso vissuto con passione (quindi escludendo il classico “sesso coniugale” da dieci minuti fatto con distrazione).

    Io continuo a chiedermi come mai PRIMA si trova il tempo, POI si scopre che il fatto di lavorare, gestire la casa, dedicare del tempo a tutte le persone che si conosce diventa talmente ingombrante da togliere il tempo per scopare come prima, tempo che prima si trovava.

    Perchè le priorità cambiano al punto da cambiare la gestione del tempo?
    Forse proprio per il calo del desiderio che fa cambiare la gestione del tempo, anche perchè ho potuto constatare come un interesse forte faccia trovare anche le energie per poterlo vivere, e fa trovare il tempo. Un nuovo rapporto, per esempio, è un interesse forte.

    Ecco perchè dico che se si mantiene forte l’emozione della scoperta, si mantiene forte l’interesse… e magicamente il tempo che si riesce sempre a trovare nei fatidici primi tempi, si può continuare a trovare.

    E la CAZZATA non era la tua proposta dello scopare meno per scopare meglio. Anzi, può essere uno dei sistemi per mantenere alto l’interesse. Quella mia affermazione era relativa al problema della difficoltà del trovare il tempo. Difficoltà che continuo a ritenere estremamente pilotabile, basta avere l’interesse che il tempo si crea.

    Magari, come dicevi tu, proprio facendolo meno… :-)

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  14. OnlyForYou63 permalink
    ottobre 1, 2009

    Ho riletto il mio post… e sono io ora che ti chiedo se lo hai letto bene.
    Non ero d’accordo sulla tua proposta di farlo meno, magari per qualcuno può funzionare, ma lo trovo un modo facile per risolvere il reale problema: l’essersi abituati alla certezza della presenza dell’altra persona.

    Solo che se non si affronta il problema per quello che è, mettendoci quindi impegno per trovare sempre l’emozione, si rischia di intraprendere delle strade che sono dei palliativi, che hanno una efficenza limitata nel tempo. Come dicevo, magari funziona, all’inizio soprattutto, ma poi ci si abitua anche a questa nuova cadenza, e di nuovo la routine ci aspetta…

    Non sono d’accordo su questo metodo, ma non lo definisco per questo “cazzata”. Ma quando tu scrivi: “Ho semplicemente proposto una strategia per rendere ogni scopata una straordinaria scoperta ogni volta, anche dopo anni, invece di accontentarsi di farlo dopo “essersi infilati il pigiama”. Una “strategia” che aiuti a ricreare anche nella maledetta routine “l’attimo fuggente” di cui parlavi tu.
    Ti sembra ancora una CAZZATA?” mi pare tu abbia attribuito questo mio giudizio alla tua proposta.

    Cosa che però non ho detto… :-)
    Te lo scrivo qui, visto che tanto mi hai messo in moderazione…

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  15. ottobre 1, 2009

    @Onlyforyou: non ti ho messo in moderazione (ogni tanto non so perchè wp fa di questi scherzi) e, come puoi vedere l’ho già approvato. Non è mia abitudine censurare chi commenta.
    Detto questo, forse non ho letto bene io, ma quel CAZZATA mi sembrava riferito sia alla “questione tempo”, sia al post in generale, dal momento che è un aspetto dell’argomento.
    Mi sono un attimo scaldata perchè (come forse ho fatto anche io) con il tuo commento, mi hai messo in bocca parole che non ho detto, legando a una mia frase un contesto che non era quello originale, cioè: “non c’è tempo per farlo molto”, e non che “non c’è tempo per farlo e basta”. Concetto su cui hai scritto anche cose che condivido, ma che mi hanno infastidita per il tono e per il fatto di essere stata fraintesa e un po’ “giudicata”.
    Le domande che ti poni sono le stesse che mi pongo io e che forse dovrebbero porsi tutti. Le risposte possono essere molte ed estremamente personali, le soluzioni altrettante e molto soggettive. Il difficile, poi, è passare dalla teoria alla pratica. E mi sembra che a volte queste teorie sappiano molto di ideali e poco di vita vissuta.
    Come dici anche tu, il punto fondamentale è continuare a dare al sesso e al desiderio un posto importante nella vita di coppia e nella propria. Sforzarsi, impegnarsi. Una volta raggiunto questo obiettivo, oltre a sforzarsi di mantenerlo – probabilmente non serve neanche “trattenersi” per far crescere la voglia. Il mio era solo un modo un tantino masochistico per arrivare a sentire ancora di più questo desiderio e ho pensato che potesse essere una soluzione – anche facile.
    Se trovi altre soluzioni fallo sapere a più persone che puoi, perchè a quanto so ci sono molte coppie che hanno questo problema :)
    So*

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  16. Taglia permalink
    ottobre 1, 2009

    @OnlyForYou: “Difficoltà che continuo a ritenere estremamente pilotabile, basta avere l’interesse che il tempo si crea” giusto, ancora, nulla da dire, ma si stava parlando d’altro. Continuiamo a restare fuori dall’argomento sollevato: perché il calo del desiderio (argomento del post e dei commenti) può avvenire anche e soprattutto in una coppia che il tempo lo vive tutto e sempre per sé. E’ questo il punto, al che Sophieboop ha sollevato la questione nel post, un’ipotesi: magari se vivo quel tempo che sto con lui diversamente forse il calo del desiderio può non esserci. Ipotesi su cui discutere.

    Tu parti da un’affermazione in un commento, la isoli, e da lì parti in quarta introducendo tutt’altro argomento: le coppie che non dedicano a sé e all’amore il giusto tempo; sì interessante, ma pare quasi che ti incazzi con noi che condividiamo (almeno io) ciò che dici, ma che parlavamo d’altro. Nessuno nega che all’amore si debba dedicare il giusto tempo, che si debba lottare e impegnarsi per trovare quel tempo e condividerlo, come però è pure innegabile l’affermazione di Sophieboop che talvolta indipendentemente dalla nostra volontà quel tempo non può essere TUTTO per noi come desidereremmo. Il fatto che due persone non vogliano trovarlo quel tempo non ha ha che fare con il calo del desiderio, perché in quel caso trattasi di rapporto finito in cui i due partner prendono due strade diverse. Qui si parla di due che si amano comunque intensamente ma in cui può avvenire una sorta di stand-by del desiderio seppure l’amore sia forte. Mi dirai: ma se l’amore è vivo come può esserci il calo? Ed è su questo che ci interrogavamo: perché? Come? Oh, questo è il senso che io ho dato al post, poi posso pure io avere interpretato male eh.

    Io facendo una battuta ho detto: calo del desiderio? Ecco la soluzione: farlo e farlo SEMPRE. E se arriva il calo del desiderio FARLO ANCORA DI PIU’.
    Al che semplicemente Sophieboop ha risposto, vivendo come immagino un rapporto che tutti i giorni ha a che fare con la realtà e con essa lotta e si confronta, e talvolta nella realtà esistono delle situazioni per cui non possiamo dedicare TUTTO il tempo che vorremmo al partner per il semplice motivo che ciò non dipende da noi, anche se noi lo vorremmo e ci battiamo per stare il più possibile insieme con l’ammmmore nostro, dicevo, Sophie ha risposto: magari avere il tempo di FARLO SEMPRE E ANCOR DI PIU’. Tutto qui, capita talvolta che quel tempo per farlo SEMPRE non ci sia anche se noi vorremmo, e poi si recupera, si fanno i salti mortali, ci si dà da fare…

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  17. ottobre 1, 2009

    Ok, adesso basta “cazzate” ;)
    Sondaggio: quante volte si fa l’amore in media alla settimana, senza figli e dopo 3 anni di convivenza?
    So*

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  18. OnlyForYou permalink
    ottobre 1, 2009

    @Taglia: Io sono partito da una affermazione, l’ho isolata, e l’ho evidenziata come una situazione (una delle tante) che fa da corollario del teorema “con il tempo molto spesso cala il desiderio, facendolo meno si può correre ai ripari.”, che è in sintesi l’argomento del post. (non ci si chiede “perchè”, ma piuttosto “cosa fare per difenderci”)

    Non mi sono incazzato nè con la gentile autrice di questo blog ma nemmeno con gli altrettanto gentili frequentatori. (non è piaggieria… ho visto cose su alcuni blog, che voi umani…). Tanto più che se si comincia ad incazzarsi quando una persona dice come la pensa, finisce ogni confronto e ogni piacevolezza del leggersi qui.

    Tu come proposta per combattere il calo del desiderio dicevi “farlo ancora di più”, Sophieboop rispondeva “non si riesce a trovare il tempo” (per farlo ancora di più).

    Questo l’ho capito benissimo fin da prima, io ho voluto evidenziare (maldestramente, ne convengo) che la motivazione del non riuscire a trovare il tempo viene usata spesso come causa della riduzione delle attività sessuali che prima si svolgevano abitualmente.

    Qui si sta parlando di cosa fare per evitare il calo del desiderio. Di perchè avviene il calo del desiderio. Io stavo parlando di uno dei modi in cui il calo del desiderio si manifesta. Non mi sembrava di essere andato fuori tema… :-(

    Cercando di dare un senso a quanto da me detto prima, spesso il concetto del “non si riesce a trovare il tempo” viene usato per motivare come mai si fa l’amore meno di prima. E magari il sentimento tra le due persone è forte ed immutato. O almeno lo si crede…

    Questa motivazione la trovo pretestuosa e mi infastidisce alquanto. Ribadisco che non era quello che stava dicendo Sophieboop. Non è mia abitudine mettere in bocca agli altri parole che non hanno detto. (Magari in altre sedi e con la mia compagna mi capita di metterle in bocca qualcosa, ma mai parole che non ha detto…)

    Il fastidio nasce indubbiamente da un mio personalissimo deja-vu di una situazione vissuta, ma che ho potuto constatare non essere stata una situazione che ho vissuto solo io.

    Si arriva a dire che non si RIESCE a trovare il tempo (non che non lo si VUOLE trovare) che la quotidianità ci occupa tutto il tempo che abbiamo e che alla fine non ne resta più per l’altra persona. Ma in realtà, visto che si tratta di una attività che dovrebbe essere estremamente gratificante anche per noi stessi, si dovrebbe dire che non ne resta nemmeno per noi.

    Ed è qui che vorrei porre l’attenzione: Taglia dice “Qui si parla di due che si amano comunque intensamente ma in cui può avvenire una sorta di stand-by del desiderio seppure l’amore sia forte”.

    Se il modo di manifestare questo stand-by avviene tramite il problema del non trovare più il tempo per dedicarcisi, come avveniva un tempo, direi che non si può più parlarle di due che si amano intensamente. A meno che la vita quotidiana di almeno uno dei due interessati non sia drammaticamente cambiata, stravolgendo i ritmi e gli orari direi anzi che è anzi un segnale di allarme molto importante.

    La proposta di Sophieboop di farlo meno è logica: se una coppia che si frequenta quotidianamente, convivendo, ha un calo di desiderio, allora perchè non creare questo desiderio con una forma di “astinenza controllata”?

    Sophieboop dice “il desiderio è creato dall’assenza, dalla mancanza, dalla distanza ed è in questo vuoto che la fantasia inizia a ossigenarsi e la fame inizia a bruciare…” ed è una cosa giustissima, ma soffermiamoci a constatare una cosa: come mai, all’inizio, non si è mai sazi, mentre dopo un certo periodo, non solo ci si sazia, ma si arriva ad essere inappetenti?

    Se ad una persona manca l’appetito, per farle venire più fame le si riduce il cibo?
    L’appetito sessuale e quello alimentare sono cose molto simili tra di loro.
    Quando si ha molta fame, ogni cibo ci pare fantastico. Quando si ha la ricchezza di mangiare quello che si vuole, si finisce per mangiare senza nemmeno avere fame, senza nemmeno assaporare il cibo.

    Riducendo il cibo alla fine si mangerebbe per fame, con ingordigia, ma si tornerebbe velocemente alla situazione iniziale di inappetenza. Meglio sarebbe cambiare il tipo di cibo. Quando si parla di rapporti di coppia, si chiama “cambiare compagno/a” o trovarsi un’amante…

    Ed ecco che in quel caso tornerebbe la fame sopita…
    Quando dicevo di tenere accesa la testa, era proprio per cercare di vivere la propria persona di ogni giorno come se fosse il nostro nuovo amante, con la voglia e la gioia di scoprirlo.

    Ridurre i contatti, in caso di coppie conviventi, ha poco effetto. Il fatto di avere comunque vicino la nostra persona non farà altro che portarci alla assimilazione del nuovo status di vita, e ci si abituerà a farlo ancora meno di prima. Fino a vedere la persona come un fratello (o sorella).

    Forse con coppie non conviventi può funzionare meglio, ma c’è sempre il rischio che frequentando meno l’altro non si faccia altro che assecondare il minore desiderio, portandolo a nuovo standard emozionale, non risolvendo così nulla.

    Mentre sono d’accordo con Sophieboop quando dice “bisogna assegnare al desiderio e alle fantasie erotiche un posto fisso nelle proprie priorità giornaliere” non mi trovo sulle sue idee quando dice di “trattenersi”. Lo trovo anzi rischioso…

    Concludo con la risposta alla sua domanda: e che ne so?
    A prescindere che anche se ho un figlio, lui vive con sua madre e non con me, non sono più riuscito ad arrivare a tre anni di convivenza… dopo che, in capo ad un annetto, il tempo da dedicare a me cominciava a calare perchè “non riusciva a trovare il tempo” e non accettavano di parlarne per cercare di trovare una soluzione finiva sempre che la mia pazienza finiva e facevo le valigie…

    (forse la ipersensibilità al concetto “non si riesce a trovare il tempo” deriva da questo? :-) )

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  19. ottobre 1, 2009

    @Onlyforyou: beh, direi che non era completamente fuori tema, però portava il tema su una situazione un tantino diversa :) Niente di male comunque, e nonostante le rispettive “impulsività” e visioni, legate più o meno alla vita personale di ognuno, credo che ci siamo chiariti tutti a sufficienza, e che ne sia nato anche un bel dibattito, anche se un po’ “animato”, che alle volte non guasta. Soprattutto quando poi serve ad aprirsi un po’ di più, soprattutto riguardo le cose che magari ci hanno fatto o ci fanno tutt’ora soffrire ;) Siamo tutti umani, e credo che una delle cose belle di questo blog sia proprio il fatto che le persone possano parlarne liberamente.
    So*

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  20. Taglia permalink
    ottobre 2, 2009

    @OnlyForYou: probabilmente il fatto (giusto) di quella scusa che nessuno vuol sentirsi rifilare “per fare l’amore con te oggi non ho tempo” ti ha fatto arrabbiare con la scusa stessa, ecco perché poi il tuo intervento è stato diretto e in certo senso veemente :) ma leggendo pareva che fossero più le nostre considerazioni il bersaglio del tuo commento (dico nostre nel senso che discutevamo su argomenti in cui ci trovavamo d’accordo), per quello poi ci si è messi tutti sulla difensiva invece di discutere serenamente :)

    Io consideravo del calo del desiderio un aspetto più subdolo, non tanto quel calo del desidereio che può (non è detto che sia così, è comunque un’eventulità) intervenire in una coppia che sta insieme e convive quotidianamente diciamo da dieci anni; ma in una coppia che sta insieme da poco, si ama, c’è passione e il sesso si fa spesso, per non dire sempre e ripetutamente, ed ecco che ad un certo punto questa voglia potrebbe venire meno, all’improvviso lo stand-by (anche questa un’eventualità, forse non così remota, definiamola un prendere fiato dopo l’indigestione, ma se non lo si considera attentamente questo prendere fiato potrebbe essere destabilizzante per la coppia, che all’improvviso si chiede “che è successo? Non lo/la amo più? Non mi ama più? Ma se fino a ieri scopavamo come ricci…). Ripeto, è questo il senso che io ho dato al post, è questa la domanda che mi sono post: perché? Come?

    L’astinenza (che non è astinenza ma sono delle pause, è un trattenersi un po’) proposta da Sophieboop infatti non interviene quando c’è il calo del desiderio, quando questo si palesa (sarebbe solo un paliativo, e magari un’arma a doppio taglio: può funzionare o può allontanare del tutto i partner), la soluzione invece previene il male prima di doverlo curare: invece di farlo sempre e continuamente per mesi e mesi come la voglia che abbiamo ci porterebbe a fare, perché non provare a trattenersi (un trattenersi che a mio avviso si configura come un gioco altamente stimolante ed eccitante) in certe occasioni alimentando ancor di più il desiderio, la fantasia e la voglia (che comunque hanno un posto rilevante nella nostra testa e nel nostro “cuore” ogni giorno), in modo che la passione e il desiderio si mantengano costantemente ad altissimi livelli?

    Mi piaceva il post e la propost di Sophieboop proprio perché analizzava un aspetto non scontato della vita di coppia (specie di una coppia fresca) o per meglio dire un aspetto trascurato o a cui non si dà la giusta importanza, ma che sul lungo periodo potrebbe portare realmente ad un significativo calo del desiderio, che spiazza i due partner “cazzo com’è che ci siamo trovati così? Ma se fino a due mesi fa scopavamo sempre, che è successo?”. Partendo dal presupposto che: a mangiare troppo si rischia di fare indigestione, considerando poi il concetto per cui il desiderio viene creato dall’assenza, mancanza, distanza, si proponeva una soluzione pratica e divertente che era un’ipotesi di lavoro e di discussione.

    Oh, non sto spiegando il post di Sophieboop, sto spiegando come io l’ho interpretato e il senso che gli ho dato, e perché magari parlavamo tutti di cose giuste solo che affrontavamo aspetti diversi dello stesso problema :)

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  21. ottobre 2, 2009

    Esatto ;)
    So*

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  22. OnlyForYou permalink
    ottobre 5, 2009

    Ah… si parlava di una “cura preventiva”…
    Beh, la cosa prende un altro aspetto, ho capito senz’altro male.

    Posso solo dire che l’idea mi pare buona, il difficile è arrivare a pensarci prima, quando le cose vanno bene e la passione ci travolge ogni volta che ci si vede.
    Ma come si dice sempre, prevenir è meglio di reprimere.

    E forse, in alcune situazioni, prevenire è l’unica cosa che si dovrebbe fare…

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  23. ottobre 5, 2009

    Sì, preventiva nel senso che “conservando” l’energia sessuale al calo del desiderio non ci si dovrebbe proprio arrivare… :)
    Mi è venuto in mente questo post perchè sono circondata da persone che, vedendo me e il mio fidanzato così innamorati, non fanno altro che dirci “eh, tanto le cose cambieranno, tanto finirete per farlo 2 volte al mese” o affermazioni simili e non proprio simpatiche o incoraggianti. Insomma, mi hanno fatto un po’ girare le scatole e riflettere :)
    So*

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  24. SunDivèrs permalink
    ottobre 6, 2009

    Mi pare che tutti abbiano analizzato il tema mantenendo inconsciamente fisso il vincolo: “la soluzione va cercata nella coppia”.
    Lo pensate veramente? Perchè? Il genere umano si perfeziona nella monogamia o meglio, “monoscopìa”?

    Io stesso non ho una risposta chiara ai miei stessi quesiti, ma come titolo di questo post avrei scelto: “Scopare diverso per scopare meglio”

    SD

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  25. ottobre 6, 2009

    Hai ragione! Faccio mea culpa: essendo abituata a fare sia sesso vanilla che variamente kinky non mi sono neanche posta il problema :) E’ uno spunto molto interessante su cui riflettere
    So*

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  26. Taglia permalink
    ottobre 6, 2009

    No-no, per quanto mi riguada niente di inconscio: precisa scelta di vita, monogamo e strafelicemente monogamo, è così difficile trovare una persona speciale con cui valga la pena di vivere e condividere ogni esperienza, io una ragazza unica e speciale l’ho trovata, perciò: felicemente, egoisticamente, insindacabilmente voglio lei e solo lei. Coppia per me è lei ed io ;)

    Scopare diverso per scopare meglio è una buona idea, ma è vaga se la si deve applicare al calo del desiderio (in atto o per prevenirlo), cioé: ogni coppia ha la sua idea di diverso, i suoi limiti, le sue voglie, i suoi tabù ecc. Non solo ogni coppia ma ogni singolo individuo che compone una coppia. Invece l’idea proposta da Sophieboop può applicarsi ad ogni coppia, di qualunque tipo e natura ‘sta coppia sia, e senza problema o fraintendimento alcuno :D es. “amore facciamolo diverso per risvegliare/sostenere il desiderio. Io te e la tua migliore amica, che ne dici?” “ma vaffanculo!” :lol:

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  27. ottobre 6, 2009

    Ah, puntualizzo: anch’io monogama convinta. Sono innamorata e voglio Lui e solo Lui. Gli altri non li guardo nemmeno. Al massimo, potrei fantasticare su qualche donna, ma questo per me rientra nel farlo “diverso”… Il farlo “diverso” sicuramente allontana la monotonia, ma ogni cosa può diventare “noiosa”: secondo me il trucco consiste nel “variare”… una specie di entropia sessuale, che va dall’astinenza alla masturbazione di coppia, al sesso selvaggio, a quello dolce, a quello un po’ “violento”, feticista, romantico, pudico… il tutto in sequenza randomica.

    Comunque, nulla in contrario a chi sceglie la coppia aperta. L’importante è star bene con se stessi e con il partner: ogni coppia (spero) sa quale sia la sua strada per la felicità.

    So*

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  28. Taglia permalink
    ottobre 6, 2009

    Oh, e così alla fine siamo arrivati alla soluzione del problema: fatelo e fatelo VARIO (e ciò comprende anche il fatto, ogni tanto, di trattenersi un po’) :)

    Viva l’amore in tutte le sue declinazioni e in tutti i modi lo si voglia vivere.

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  29. ottobre 6, 2009

    Evviva!
    So*

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  30. inachis_io permalink
    settembre 14, 2010

    Per me la cosa più importante è proprio questa: coltivare il desiderio. altrimenti il sesso è droga

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  31. settembre 14, 2010

    Ben detto!
    So*

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