The origin of O

2009 ottobre 19

Ogni orgasmo umano è in un certo senso come tutti gli altri orgasmi, come alcuni altri orgasmi e come nessun altro orgasmo umano” (Levin, 1992)

via | deviantart

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Se il punto d’origine dell’orgasmo fosse in mezzo alle gambe sarebbe tutto più facile. I genitali, dopotutto, sono organi piuttosto semplici da maneggiare. Basterebbero un dettagliato libretto d’istruzioni anatomiche e una stimolazione adeguata per godere al massimo, ogni volta, nello stesso modo. Ma non è così perché ogni orgasmo è diverso da un altro, e ogni orgasmo può liberarsi ma anche rimanere lì, imprigionato dai nostri schemi mentali. Anche con tutta l’eccitazione, la stimolazione e la buona volontà del mondo.

Ma questa è solo una mia teoria.

Così, da brava porno-secchiona, un paio di settimane fa ho partecipato a un seminario Aispa dal titolo La forza del piacere dove si parlava appunto di orgasmo femminile e ho potuto migliorare la mia erezione erudizione intellettuale.

Uno dei temi principali è stato proprio cosa possa inibire l’orgasmo in una donna, cosa che succede abbastanza di frequente nonostante l’estetica pornografica ci voglia tutti multiogasmiche mugolanti e le ripetute e convincenti simulazioni di molte donne. Purtroppo, l’anorgasmia o anche solo non venire sempre o solo con il pisello (io lo chiamo “venire senza mani”) è una ferita profonda nella sessualità e nella femminilità di molte donne. Come dire, è un dettaglio abbastanza frustrante.

Tra i fattori che influiscono sulle capacità di una donna non tanto di “raggiungere”, ma di accogliere l’orgasmo, liberando l’energia sessuale invece di metterci sopra un bel tappo, si annoverano: il passato e il presente familiare, sociale, psicologico, corporeo e sessuale; disturbi dell’umore, ansia, depressione, stress, il sentirsi fisicamente inadeguate o la relazione stessa in cui si vive la propria sessualità. Non basta? Anche non sapere abbastanza bene chi siamo o avere fantasie erotiche molto diverse dalla realtà può sfociare nell’anorgasmia perché l’immagine che abbiamo del piacere o dell’orgasmo non coincidono con la realtà  e non si possono riconoscere ed esprimere in essa. Insomma, nulla a che fare con quello che abbiamo tra le gambe, ma con quel fottutissimo casino che ci abita tra le orecchie.

Infatti, l’orgasmo femminile non è solo una risposta fisica a uno stimolo fisico, ma un complesso meccanismo in cui le funzioni cognitive ed emotive sono altamente implicate. Nella nostra testolina c’è un network di connessioni che si devono attivare perché si manifesti l’orgasmo e quando succede e l’energia orgasmica si libera, si attiva una piccola magica parte: l’insula anteriore sinistra.

La cosa sconvolgente è che il cervello da solo può indurre l’orgasmo, come nel caso di alcune donne con lesioni del midollo spinale (quindi con chiari problemi di ricezione di stimoli) che, sottoposte a stimoli visivi, hanno avuto un orgasmo e che hanno mostrato una normale attivazione dell’insula anteriore sinistra.

Come può succedere questo? Perchè l’insula sinistra e il network dell’orgasmo sono plastici e ogni volta mixano desiderio, eccitazione, orgasmo e soddisfazione in maniera diversa ed è per questo che ogni giorno il piacere è diverso e ci rende diversi. La figata è che possiamo enfatizzare o diminuire un piacere in base alle nostre esperienze o convinzioni, come se ripetessimo un mantra “io godo io godo io godo”: in pratica non si modificano i recettori delle varie zone del corpo,  ma le percezioni, rendendole orgasmiche, plasmandole con e sul nostro piacere.

E la differenza tra orgasmo vaginale e clitorideo, dove la mettiamo? Anche quella nel cervello, ovvio: si tratta di alcuni nodi dell’insula attivati in maniera diversa, ma la vagina non è una zona particolarmente erogena, e anzi contiene meno ricettori di altre zone del corpo e che non sono specifici del piacere sessuale. E il punto g? Oltre a non essere un punto (se no sarebbe geometricamente inconsistente), è una zona con una predisposizione sensoriale a un piacere orgasmico particolare, ma sembra che questo sia frutto più dell’esperienza femminile (causata dalla teorie di alcuni sessuologi?), più che evidenze scientifiche. Il meccanismo è sempre lo stesso: non si tratta di avere un orgasmo “vaginale” o “clitorideo”, di stimolare il punto g o che altro, ma di attribuire a stimoli e sensazioni (come la penetrazione) una qualità erotica e quindi di interpretare queste esperienze piacere.

Infatti:

Le sensazioni che ci giungono attraverso i sensi non riusciranno mai a trasformarsi in emozioni e quindi in piacere se non vengono assecondate ed elaborate dalla psiche, il cui ruolo è proprio quello di percepire, raccogliere e dare risonanza a tutte le stimolazioni sensoriali che il contatto con l’altro determina. (Riccardo E. Perris)

A questo punto mi chiedo: è possibile che ci siamo lasciate condizionare così tanto dalla società, dalla cultura e dalle esperienze personali, dalle fantasie, da inibire o emancipare certe sensazioni? È possibile che abbiamo rifiutato sensazioni e piaceri solo perchè nella nostra testa pensavamo fossero diversi? È possibile che semplicemente non siamo in grado di riconoscere il piacere anche quando lo proviamo? E soprattutto, come fare per venire sempre e comunque, per riuscire a sfruttare tutte le nostre potenzialità di godimento?

Per abbandonarsi al piacere del sesso occorre favorire l’abbandono/rilassamento attraverso un atteggiamento di rinuncia e di desistenza tali da far cadere ogni barriera ed ogni resistenza; così, per raggiungere l’orgasmo, occorrono paradossalmente abbandono e concentrazione insieme. (Riccardo E. Perris)

In altre parole, più che farci riempire da un pisello, dovremmo svuotare il cervello. Al resto, ci pensa la vita.

Altri pensieri:

  1. Vittorio permalink
    ottobre 20, 2009

    Ho scoperto questo blog attraverso le nomination ai macchianera e devo dire che mi piace molto.

    Qualche anno fa mi é capitato di leggere della possibilità di riuscire a raggiungere l’orgasmo senza nessuna stimolazione fisica ma solo volendolo. Da allora ho provato varie volte riusciendoci quasi sempre. Per me è una questione di eliminare il mondo esterno e concentrarsi su quello che voglio. Rispetto all’orgasmo “fisico” è diverso ma d’altra parte come uomo il mio orgasmo è legato all’eiaculazione (se escludiamo i piaceri tatrici) mentre quello solo mentale non possiede questa dimensione. Per certi versi come orgasmo penso sia più simile a quello femminile rispetto a quello che provo normalmente.
    Parlandone con delle mie amiche mi è capitato di incontrarne alcune che ne erano capaci anche se, rispetto a me, il loro orgasmo veniva in una condizione diversa: io parto da una certa pace interiore (dalla quale parto alla ricerca di eccitazione e piacere) mentre per loro la partenza è una forte eccitazione che lasciano poi semplicemente esplodere.

    Non so se conoscere queste tecniche abbia aumentato o meno il mio piacere perché la mia “scoperta” è avvenuta più o meno nel periodo in cui ho anche perso la verginità. Penso però che sia una cosa da provare almeno una volta nella vita.
    Basta pensare a qualcosa di eccitante e lasciare che essa ti guidi verso il tuo piacere essendo consapevole di dove ti può portare (se incominci a pensare “se solo fosse qui…” allora non ci arriverai mai). Concentrarsi sulle sensazioni che si provano nelle varie zone erogene può aiutare (nel mio caso è facile dato che ne ho solo uno :p).

    Vitto

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  2. Davil permalink
    ottobre 20, 2009

    La mia vita da 200 orgasmi al giorno
    http://www.corriere.it/cronache/07_novembre_04/orgasmi.shtml

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  3. Francesco permalink
    ottobre 20, 2009

    pignoleria: “nonostante l’estetica pornografica ci voglia tutti mutiogasmiche mugolanti”

    [...]muLti[...]

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  4. Benedetto permalink
    ottobre 20, 2009

    Educativo direi (esilarante nella “precisazione geometrica” sul punto G..).
    cito, ” è possibile che ci siamo lasciate condizionare così tanto dalla società, dalla cultura e dalle esperienze personali, dalle fantasie, da inibire o emancipare certe sensazioni?” e mi permetto di rispondere:
    non solo è possibile ma è reale ed osservabile oltre che nell’ambito in cui qui viene mostrato in quasi tutti gli aspetti della nostra vita. Essere “veri” non è normale ma un raro bene da conquistare risalendo le migliaia di condizionamenti inconsci che guidano abitualmente i nostri comportamenti.
    E perché no intraprendere tale risalita iniziando dal proprio diritto al piacere…?

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  5. Davil permalink
    ottobre 20, 2009

    @ Francesco

    “mutiogasmiche mugolanti”

    Un ossimoro :-)

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  6. IlFrà permalink
    ottobre 20, 2009

    Interessante.
    Però si è sempre detto che il (la?) clitoride contiene una quantità di terminazioni nervose tale da renderlo estremamente sensibile.
    Allora forse il discorso sarebbe da fare al contrario.
    L’orgasmo può essere inibito a causa dello stress o dei basics.
    O può subire un’accelerazione grazie alla partecipazione del partner, alla sua capacità di coinvolgere e di far abbandonare.
    Ma di base è lì.
    Poi, come in moltissime cose, la verità starà nel mezzo: senza una buona parte di “testa” non si va da nessuna parte o, al massimo, si va incontro ad una cocente delusione.
    E comunque a me piace sempre ricordare che alla donna sia stato donato un organo che serve unicamente a darle piacere…

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  7. ottobre 20, 2009

    @Vittorio: interessante! Credo che la cosa difficile sia proprio sgombrare la testa, lasciando solo una casa vuota da popolare con le proprie fantasie e la propria eccitazione. Non so dire se per gli uomini sia più difficile che per le donne, o per quale motivo… forse è tutta una questione di “carichi” inconsci… e devo ammetere che una volta sono praticamente venuta solo leggendo un racconto… e una volta nella vasca da bagno sono venuta dal niente, come fosse un miracolo. Stranezze. Mi chiedo solo quanto sia il limite vero del piacere, e se mai lo raggiungeremo come esseri umani.

    @Davil: avevo letto tempo fa e l’ho riletto volentieri… un fatto curioso, che mi vorrebbe far dare un’occhiata alla mente di quella ragazza.

    @Francesco: grazie, corretto :)

    @Benedetto: ehehe sono figlia di un architetto, e poi l’hanno sottolineato anche al convegno: la traduzione è sbaglita, perchè “g spot” indica una zona, e non un punto :D Cmq: sì, hai ragione, siamo condizionati in tutti gli ambiti e la maggior parte non ce ne accorgiamo nemmeno… in questo senso credo che risalire da un fatto palese come l’anorgasmia sia un buon metodo per valutare la libertà e la felicità del nostro essere.

    @IlFra: hai ragione, il clitoride è una zona molto sensibile e ha circa 8000 terminazioni nervose, circa il doppio di quelle che ci sono sul glande. E hai ragione anche nel dire che le donne hanno un organo dedicato solo al piacere, mentre gli uomini hanno un solo organo per piacere e riproduzione. Ma forse il fatto che per secoli il clitoride sia stato “snobbato” e sia rimasto nascosto tra le pieghe della nostra carne, e che il piacere femminile sia stato “sottovalutato” per così tanto tempo hanno un peso maggiore di quanto si sia disposti ad immaginare. Così, potrebbe essere che noi donne per prime, non riusciamo ad attribuire a quelle sensazioni un piacere “adeguato” alle nostre potenzialità fisiche. Lo stress ecc.. poi possono fare il resto. Ma sono convinta che il problema di base non sia nella ricettività fisica del piacere, ma nella sua elaborazione inconscia. Forse – come credo sia per gli uomini – l’orgasmo parte (anche, o sopratutto) dal corpo quando annulliamo i filtri mentali.

    So*

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  8. Davil permalink
    ottobre 20, 2009

    @Sophieboop

    “un fatto curioso, che mi vorrebbe far dare un’occhiata alla mente di quella ragazza.”

    In un certo senso hanno già fatto degli esperimenti, non su di lei, in quella direzione:
    http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/scienze/sessualita/sessualita/sessualita.html
    Un microchip nel cervello per stimolare l’orgasmo

    Ricorda molto “Il gioco” del grande Milo Manara… :-)
    http://www.lamansardadimiele.org/immagini/Manara/Il%20Gioco/index.html

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  9. Davil permalink
    ottobre 20, 2009

    Dimenticavo…

    Parlando di orgasmi non si può non citare il celebre
    http://www.beautifulagony.com

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  10. ottobre 20, 2009

    @Davil: interessante… anche se credo che l’aiuto di “una macchina” non sarebbe bene accetto: è una questione di orgoglio. Adesso però mi leggo anche “Il gioco” visto che ce l’ho da immemore tempo e non l’ho ancora letto. :D
    So*

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  11. tiny1 permalink
    ottobre 20, 2009

    brava sophie, parole sante le tue.

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  12. ottobre 21, 2009

    Anche porche ;)
    So*

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  13. Vincenzo Puppo permalink
    ottobre 21, 2009

    Anche io ero presente al corso AISPA del 2 ottobre 2009:
    Per il punto G, è stato confermato che non esiste e non è stato mai fotografato! NON esiste nessun testo specialistico di anatomia umana che parla di sensibilità vaginale e del punto G (è una truffa?…)! Allora, perché si continua a parlare con termini non scientifici (orgasmo vaginale, punto G ecc)?
    Anche a questo corso AISPA sul piacere femminile, si è usato termini non scientifici (vedi punto G e Grafenberg, che non ha mai descritto un orgasmo di ghiandole intrauretrali ecc… e vedi i termini bulbi del clitoride e complesso clitoride-uretra-vagina che non hanno nessuna base scientifica e sono stati solo proposti da opportunisti, ma accettati subito dai sessuologi come realtà scientifica… ma la maggioranza dei sessuologi non sono medici e/o non studiano su testi specialistici di anatomia umana…) ed è stato affermato che non importa se i termini che vengono usati non sono scientifici, perché basta capirsi: questa è una cosa grave e detta ad un convegno importante, perché in ambito specialistico i termini devono essere sempre scientifici e accettati in congressi di anatomia, (come infatti è stato per prostata femminile), se per abitudine sono usati da decenni, non vuol dire che, anche se sbagliati, non devono essere corretti: Io avrei voluto fare molte domande, ma non erano previste: c’era solo una giornalista che poteva fare le domande!!??…
    Inoltre in questo convegno AISPA, scandalosamente si è detto che le donne possono essere soddisfatte con o senza orgasmo?? Attenzione donne: stanno ripristinando, con una copertura pseudoscientifica il dovere coniugale (perché la sessualità femminile deve essere sempre al servizio di quella maschile?? Perché le associazioni di donne non intervengono??)… Inoltre i sessuologi non sanno, ma i ginecologi sì!, che senza l’orgasmo non si ha la risoluzione della vaso-congestione genitale, che se ripetuta (come scriveva Dr Dickinson già negli anni ‘30-40!) porta a patologie dei genitali esterni e interni!…
    “per raggiungere l’orgasmo, occorrono paradossalmente abbandono e concentrazione insieme.” Se bastasse solo questo e “svuotare il cervello” o descrivere “l’insula anteriore sinistra” o una “elaborazione inconscia”, non ci sarebbero tante donne anorgasmiche a tutte le età…: Per favore, Certezze per tutte le donne, non teorie!!! Si deve insegnare prima di tutto ai ragazzi come stimolare il clitoride!!… TUTTE le donne (il 100%) hanno il diritto alla salute sessuale, hanno diritto al piacere sessuale, all’orgasmo sempre ogni volta che fanno l’amore (l’orgasmo vaginale è stato inventato anche per dividere le donne tra loro…). Esiste dal punto di vista fisiologico solo l’orgasmo femminile (non clitorideo, o vaginale, o del punto G A C U ecc., uterino, misto, ecc) che TUTTE le donne possono e devono avere ogni volta che fanno l’amore (vedi anche il libro di Masters e Johnson del 1966 e quello della Hite: perché i sessuologi di oggi non conoscono questi libri?…). Rapporto sessuale completo = orgasmo per entrambi i partner sempre, con o senza rapporto vaginale, anche alla prima volta in menopausa, gravidanza: possibile sempre anche durante il rapporto vaginale (o le dita in vagina/ano…) con la contemporanea stimolazione del clitoride… A chi interessa approfondire, vedi i video in youtube/newsexology e Vincenzo Puppo: Sexually responsive vascular tissue of the vulva. BJU Int 2006;98:463-64. Sono disponibile per chiarimenti e collaborazioni.

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  14. ottobre 21, 2009

    Ciao Vincenzo, (ti do subito del tu perchè detesto le formalità)
    non ci crederai ma avevo già letto un tuo intervento simile su girlpower e volevo utilizzarlo come spunto per un post futuro, ma vedo che mi hai preceduta :)
    Premetto che non mi voglio impelagare in diatribe tra sessuologi, psicologi, ginecologi ecc…

    Con questo post ho cercato di riportare quello che mi ha colpito del corso (n.b: ho seguito solo la mattinata), ovvero: quanto la mente condizioni l’orgasmo femminile e quanto la cultura, l’educazione, la società e anche – come sottolinei tu – le parole possano portare a grossi fraintendimenti e frustrazioni sopratutto riguardo un argomento di cui non si parla con la dovuta serenità, semplicità e serietà in moltissimi contesti, primo tra tutti la famiglia.

    Detto questo, ci tenevo a dare degli spunti di riflessione e a sottolineare come essendo “tutto nella nostra testa” sia possibile modificare alcune condizioni che possono determinare l’anorgasmia. In pratica: non c’è nulla di sbagliato in noi, e questo è un bene, perchè possiamo fare un percorso personale che ci riporti a riscoprire il centro più nudo e vivo di noi stesse, e quindi il piacere. Ovviamente, non è facile, anzi. Anche perchè ogni donna ha un vissuto personale e non possono esserci regole univoche per imparare a lasciarci andare e riuscire a sfruttare tutte le potenzialità del nostro piacere.

    Per quanto riguarda la soddisfazione sessuale, sono d’accordo con te, forse si può essere soddisfatte psicologicamente dal piacere anche senza orgasmo, ma non fisicamente, anche perchè avere il clitoride gonfio di sangue fa male davvero. Per non parlare del fatto che non venire possa essere una ferita davvero terribile per la propria femminilità, e anche per l’amore che proviamo nei confronti del partner.
    Ma riguardo il cosiddetto “punto G”, mi sembra che il dott. Bernorio abbia chiaramente indicato che non ci siano prove scientifiche della sua esistenza e, da parte mia, ho ipotizzato che abbia iniziato ad esistere realmente per le donne solo quando hanno iniziato a crederci. Alla fine è questo il potere della mente e delle parole, no? Purtroppo, a volte è dannoso e causa di grandissime frustrazioni e credo ci sia un grandissimo lavoro da fare su questo. Si potrebbe iniziare, come dici tu, a considerare un rapporto sessuale “completo” solo quando entrambi i partner hanno un orgasmo, con o senza penetrazione, e soprattutto che l’orgasmo sia per entrambi, sempre: mi sembra meraviglioso e molto più… giusto, per uomini e donne e anche per non svilire pratiche che possono essere ugualmente “fare l’amore”, come i preliminari, e che sono stati messi in secondo piano rispetto a quella che per secoli è sembrata l’unica cosa importante, vale a dire la penetrazione.

    Se poi vogliamo parlare di esperienze orgasmiche, posso anche essere d’accordo con te sul fatto che l’orgasmo sia uno solo, ma ti assicuro che si manifesta in modi e con sfumature molto, molto diverse tra loro.

    Grazie per il tuo commento :)

    So*

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  15. Titty permalink
    novembre 15, 2009

    Mi piace il tuo blog finalmente qualcuno che non si vergogna di certe cose che avolte sono tabu’ tra amiche….vergogna di che! di cose che fan tutti! Io sono una persona molto tradizionale, le mie trasgressioni sono solamente nella mia mente forse per insegnamenti non riesco ad esprimerle…per questo ti ammiro, riesci ad essere te stessa fino in fondo senza preoccuparti dei giudizi altrui!Very well!:)

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  16. novembre 16, 2009

    grazie mille! cmq, il bello della mente è che si può aprire ben più delle gambe :) se è quello che vuoi, riuscirai a esprimere tutto ciò che desideri :)
    So*

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