Due cosette che ho imparato in fatto di sesso

2011 maggio 23
di Sophieboop

Farlo. Il più possibile.

Le uniche seghe che fanno male sono quelle mentali. (vedi dopo)

Due concetti semplici semplici, ma che pare siano compatibili con il genere femminile specie se l’esemplare non è solamente pensante, ma vagamente paranoide e incline al ricamo cervellotico. Il mio tema preferito? Il piacere, ovvio. Come nasce, si sviluppa, come si manifesta. E perché si manifesta in quello o quell’altro modo. Giusto l’altro giorno ho iniziato a leggere un altro bel librone sull’orgasmo femminile (Il segreto delle donne, Ponte alle grazie), perché mi interessa la varietà della stirpe umana. Ma – mi sono ripromessa prima di leggere l’introduzione – non mi fermerò troppo a pensare, a sviscerare ulteriormente l’argomento, a fare confronti tra me e le ricerche, tra me e le 314 testimonianze di orgasmo. Questo perché ne ho letto – e scritto – abbastanza di sesso (anche per lavoro), e sono anni che ci penso, che mi scervello, che colleziono tessere di mosaio, cercando di analizzare la questione in ogni sfaccettatura, sia dal punto di vista personale che filosofico/antropologico, se così si può dire. E non sono mai arrivata a una conclusione (come credo i più illustri sessuologi), a una regola o a una matrice universale sul sesso o sul piacere, anche se mi sono fatta delle idee abbastanza precise su come funzionano le cose.

Ad esempio:

  • che al sesso ci si pensa troppo in modo nocivo – seghe mentali – e troppo poco in modo positivo – farsi le seghe con il cervello, ovvero produrre eccitazione con pensieri erotici
  • che la vita moderna non è per niente adatta al sesso, proprio perché spesso annulla questo spazio erotico mentale, bombardandoci al tempo stesso di messaggi… pubblicitari: non conta la profondità del messaggio, ma la pressione e la frequenza fatta su chi lo riceve. In altre parole, la maggior parte degli stimoli sessuali con cui veniamo martellati ogni giorno è inconsistente. Una grande anestesia collettiva che ci tiene sotto controllo – mediamente arrapati, mediamente morti
  • che sul punto G si sono dette un sacco di stronzate, o per lo meno in un modo scandalistico che ha creato molti problemi a molte donne, parlando di fortunate e meno fortunate, di sessualità di serie A e di serie B. (la mia personalissima opinione è che sia una zona erogena come le altre, e pertanto non a tutte può piacere la sua stimolazione. No???). Altra piccola lezione: mai credere a tutto quello che ci viene detto
  • che gli esercizi Kegel fanno bene. Davvero
  • che le dimensioni contano, altrimenti non si chiamerbbero dimensioni: se una misura fosse irrilevante non ci sarebbe bisogno di misurarla per poterla definire
  • che il sesso è bello perché è vario. E di sicuro sarà sempre diverso
  • che le nostre possibilità di piacere sono pressoché infinite
  • che il sesso si muove molto più in profondità ed è molto più potente di quanto si possa pensare
  • e che godere va bene SEMPRE. Chi se ne fotte se si gode col culo, con la vagina, con il clitoride o con le ascelle.

In definitiva, l’unica risposta sicura che sono riuscita a darmi è che non ci sia UNA risposta definitiva, quindi che sia sostanzialmente inutile perdere tempo prezioso per cercarla (o  scrivere che non esiste? :/ ), invece scopare e godere davvero. La felicità funziona solo in pratica.

Altri pensieri:

  1. Gordon permalink
    maggio 24, 2011

    “le dimensioni contano”…
    hai dato un colpo al cuore (e un altro sotto la cintola) a tutti noi poco-dotati, fin’ora cullati dall’idea che “le dimensioni non contano” e ciò che conta è “saperlo usare”.
    vado a impiccarmi con l’allunga-pene-a-pompa-modello-svedese di Austin Powers…
    baci.

    Gordon

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  2. maggio 24, 2011

    @Gordon: no, non disperare! C’è una cosa che devi sapere di me: amo le parole, e giocarci. Le dimensioni contano vuol dire solo che contano, per il semplice fatto che le dimensioni si misurano con unità di misura che – appunto – vengono contate, non dice mica quali dimensioni sono meglio o peggio! E cmq sì, conta anche saperlo usare. Ma io non ho detto che conta di più questa o quell’altra cosa.

    So*

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  3. Vittorio permalink
    maggio 25, 2011

    Parlando da maschio che ha discusso e letto questi argomenti direi che le dimensioni contano. Ma per quanto sia la verità non intendo quella che generalmente si legge in quelle parole.
    Le dimensioni contano nel bene e nel male ed è innegabile perché le sensazioni cambiano con la forma e le dimensioni (soprattutto con la larghezza seppur generalmente si faccia riferimento principalmente alla lunghezza). Sia il kamasutra che i libri simili provenienti da altre culture (il kamasutra non è il solo) trattano le dimensioni sia dell’uomo che per la donna. Di per se per il kamasutra ci deve essere una certa armonia tra le dimensioni paragonabile a quella tra un chiave e la porta che apre. Per il kamasutra non ci sono maschi adatti ad ogni donna. Inoltre consiglia posizioni per le unioni squilibrate sotto questo senso.
    Ci sono donne che non amano gli uomini molto dotati perché possono far male. Di per se un normodotato si adatta maggiormente.

    Ovviamente anche l’uso conta. Come conta per qualsiasi cosa. Puoi anche avere un buonissimo martello ma se non lo sai usare il chiodo nel muro non lo metti.

    Infine non bisogna dimenticarsi che il sesso non si fa solo con gli organi sessuali.

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  4. desmos permalink
    maggio 25, 2011

    Guarda, la cosa che non manca di sorprendermi tutte le volte che ci penso è l’incredibile democraticità del sesso rispetto alla sua importanza.
    Non so se esista un’altra attività “materiale” non fisiologicamente indispensabile (in fondo si può vivere senza sesso, non è un gran bel vivere ma si può) che abbia influenzato di più la civiltà dell’uomo.
    Quante decisioni fondamentali per i popoli sono state prese per ragioni connesse al sesso? Non ha importanza se le vere ragioni della guerra di Troia erano geopolitiche, la lezione di Omero ci dice che era credibile che all’origine di una distruttiva guerra di dieci anni ci fossero essere ragioni di sesso e tradimento. Quante guerre sono scoppiate per tradimento o per desiderio? Quante culture hanno avuto il sesso come uno dei pilastri fondanti? L’antica Grecia non sarebbe stata la stessa senza le etere e le concubine. In moltissime religioni i simboli ed i rituali sessuali sono sacri o sacralizzati. Talvolta stranamente. In alcune civiltà precolombiane la fellatio ed il sesso anale erano talmente diffusi che per me è un mistero capire come abbiano fatto a riprodursi. Vero è che oggi sono estinte… Quanti capolavori artistici o letterari sono ispirati al sesso, quante scuole di pensiero sono state influenzate dal sesso? Non sempre univocamente. Il cinismo, nella sua esasperata ricerca dell’autosufficienza, condannava l’interazione sessuale a favore della masturbazione.
    I bordelli esistono da che esiste l’uomo. Talvolta provo a immaginare come sarebbe stato il mondo se non fossero mai esistiti.
    Mi piacerebbe un giorno scrivere qualcosa sul modo in cui il sesso ha influenzato l’evolversi di eventi storici rilevanti.
    Nel frattempo, però, non posso non riflettere sul fatto che tutto ciò che serve per questa attività così straordinariamente importante per la storia dell’uomo è a disposizione di ciascuno di noi, uomo o donna, giovane o vecchio, bello o brutto, sciocco o intelligente, a circa tre palmi sotto il mento.
    Il minimo che si può fare è di farne buon uso.

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  5. maggio 25, 2011

    @Vittorio: ben detto, sottoscrivo in toto!
    @desmos: sono d’accordo… a parte il fatto che quando dici: “non fisiologicamente indispensabile “. Forse stiamo trascurando un dettaglio: lo spirito di sopravvivenza, di perpetrazione della specie, forse è molto più forte di quello che si pensa, e d’altra parte il sesso serve anche a fare figli :D

    So*

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  6. massi permalink
    maggio 26, 2011

    ecco…vedi….mi smonti…le dimensioni contano cazzo!!!!
    sono rovinato!!!
    ;-)

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  7. maggio 26, 2011

    Comunque: molto fa come ci si incastra. Dicesi anche compatibilità anatomica.
    So*

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  8. massi permalink
    maggio 27, 2011

    @Sophieboop:
    (fiiiiiuuuu)
    sophie sei sempre molto arguta nelle tue osservazioni,pur mantendo un velo di disincantata semplicità riesci ad essere profonda…non sto parlando della…..
    ksss

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  9. Taglia permalink
    maggio 28, 2011

    Continuo ad essere persuaso che nel sesso più si pensa e meno la cosa funziona; ciò non significa: non capire, non informarsi, non sperimentare, leggere, conoscere, approfondire, ma piuttosto purificarsi da ogni superfetazione, o sega che dir si voglia, mentale. Mi sa che il sesso funziona di più in dimensione zen o di traverso taoista.

    Le dimensioni contano… contano molto di più per il maschio che non per la donna :lol:
    Io non ho mai capito cosa significhi il: l’importante è saperlo usare – cioè capire che il pene serve per fare pipì e per fare l’amore e non per mescolarci il ragù al posto del mestolo? :D Per me questo è il più grande mistero nel sesso, paragonabile solo alla dinamica psico-fisica dell’orgasmo femminile.

    Il sesso muove il mondo, ma in realtà il sesso è solo manifestazione e sistema, persino ingranaggio, di ciò che realmente muove il mondo e da cui ogni decisione dipende: la perpetuazione della specie, è l’istinto di sopravvivenza più che il sesso in sé, che piuttosto ne è emanazione.

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  10. giugno 20, 2011

    A breve scriverò un bel post corposo sull’orgasmo e un libro che ho letto (Il segreto delle donne, ma mi sa che l’ho già citato da qualche parte, forse qui…)
    Quanto al saperlo usare: a volte la competenza è una semplice “compatibilità anatomica” per cui il pisello arriva proprio nel punto giusto, altre è il ritmo o la frequenza, altre ancora – e secondo me è questo che determina un buon amante (dal punto di vista di una donna, ovvio) – la capacità di un uomo di “imparare” ad adattarsi al piacere femminile e di stimolare la donna – fisicamente o meno – ad andare al di là dei propri confini sessuali, e in definitiva ampliando le sue esperienze e le sue capacità di godimento.

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