Il buio della città

2008 settembre 12

Spengo la sigaretta per smettere di pensare a ieri sera.

Tu non hai aspettato nemmeno che mi fossi allacciata la cintura di sicurezza, prima di dirmi con con un tono smorzato tra l’indulgenza e il comando: “Togliti le mutandine”.

E io senza aspettare che il semaforo diventasse verde ho alzato la gonna e loro sono fuggite, inciampando sulla mia pelle, cadendo ai miei piedi.

Tu hai infilato la mano sotto la stoffa tesa delle mie gambe aperte e stupite e hai iniziato a vagabondare leggero, come se a toccarmi fosse solo un pensiero, di desiderio e perversione.

E io ho lasciato che il mio collo si tendesse all’indietro, mentre i rossi, i versi e le luci della città si spingevano sotto i miei occhi come lettere di mille amanti sotto la porta di un vecchio motel.

Mentre cerchiamo il buio della città.

Dico: “Voglio che mi racconti tutto quello che vorresti farmi” e la cintura serpeggia tra le mie dita sfilandosi dalla fibbia.

Dico: “Hai pensato spesso a me per eccitarti?” e i bottoni dei jeans si sgranano come acini di uva matura.

Non dico più niente, e il palmo della mia mano bagnata scivola e si stringe sulla tua carne rovente.

Sento che il tuo respiro geme come i giri del motore.

Sento che gli sguardi che vengono dalla strada sanno di pioggia tra le mie gambe.

Sento che l’aria della periferia è più fresca e la mia fame è sempre più calda.

Ci fermiamo. Lontani dai fari e dalla prostituzione della città. Sicuri che la notte, qui, farà finta di niente per poterci spiare dal buco della serratura.

Ci baciamo. Le labbra braccano altre labbra, la pelle pretende altra pelle, cercando e provocando l’elettricità e i respiri della nostra carne. Abbasso il finestrino e mi metto carponi, immergendo il viso nell’odore del grano, e il mio sesso nudo lucido di eccitazione si protende e ti invita sfrontato a reclamare il suo raccolto.

Sento il vento fresco sulla faccia e la tua lingua e le tue dita che mietono le mie inibizioni.

Sento che è tutto lontano e che ti vorrei ancora più vicino e mi dimeno contro di te per spingerti a divorarmi ancora più vorace.

Sento la mia figa che grida endorfine e il mio orgasmo che scuote le spighe come un soffio di muta pace improvvisa.

Dico: “Ti voglio” e mi lecco le labbra.

Dico: “Ti voglio” e guardandoti sconcia succhio avida le tue dita che sanno di me.

Non dico più niente e faccio quello che hai desiderato per tutta la notte.

Mentre cercavamo il buio della città.

Io ho dedicato la mia bocca al tuo cazzo come la prima della classe, esaltata dal tuo godere.

E tu mi hai afferrata per i capelli e hai preteso ancor di più dalla mia gola lasciva.

Io ti ho lasciato a un istante dal perderti e ho baciato il tuo cazzo duro scivolando su di te con la mia figa bagnata.

E tu non mi hai lasciato neanche la ragione per capirlo, che siamo venuti insieme, e insieme a noi le nostre anime scopate dalla notte.

Accendo una sigaretta per iniziare a pensare a domani sera.

Altri pensieri:

  1. Paul permalink
    settembre 12, 2008

    wow!

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  2. settembre 13, 2008

    Tnks :)
    So.

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  3. michelemarino permalink
    settembre 21, 2008

    …volevo scriverti

    “wow”
    …ma qualcuno mi ha preceduto.

    E allora credo quasi sia banale e così penso di scriverti
    “cavolo! quanto cose devo imparare ancora!”

    Non che sia meno banale ma, di certo, compromette una parte di me, svelando l’immaturità. Di cui non mi vergogno, sia chiaro. Come non mi vergongno di scrivere di essermi emozionato. “Addirittura!” – “eh, sì!”.

    Oggi ho scoperto il tuo blog, ho vagato fra queste pagine rosse e …wow!
    “no, wow, no! cavolo! ci sono ricascato!” :)
    …non ricordo più dove ma per sbaglio ho cliccato il comando “TrackBack Identifier URI” …non so neanche a che serve.
    Continuerò a leggerti, in segreto. Come facevo da bambino.

    ciao ciao

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  4. settembre 22, 2008

    Sono molto contenta di averti emozionato…questo pezzo l’ho scritto con il cuore, ed è bello sentire che lo stesso battito risuona anche da qualche altra parte, in segreto…
    …forse come quando da piccola, leggevo letture non propriamente consigliate alla mia età…
    il comando trackback, serve (se non mi sbaglio) a segnalare a qualcuno che l’hai linkato o menzionato in un post :)
    Torna pure quando vuoi a vagare tra le mie pagine rosse, sperando di poterti emozionare ancora :)
    Tnks *
    So*

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  5. michelemarino permalink
    settembre 22, 2008

    Tornerò una volta al giorno …chissà che, come una mela (che, al giorno, toglie il medico di torno), anche la lettura del tuo blog mi aiuti a spazzar via certe insicurezze.
    grazie a te

    ciao ciao

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  6. settembre 22, 2008

    Allora spero di riuscire a scrivere almeno una volta al giorno.
    Grazie a te :) ***
    So*

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  7. Andrea Ferrari permalink
    settembre 26, 2008

    Ciao Sophie,
    come vedi sono venuto a trovarti. Mi piace come scrivi, come riesci a parlare di erotismo senza essere volgare.
    Mi piacerebbe molto riuscire ad essere, in scrittura, così naturale.
    So long
    Andrea

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  8. settembre 27, 2008

    Grazie mille…forse questa “naturalezza” perchè nasce dalla morbosità ma dal desiderio :)
    So*

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  9. maxjanot permalink
    ottobre 2, 2008

    Ho pensato bene di tornare indietro nel tempo del tuo blog e rileggere un po’ di cose che mi erano sfuggite.
    Mi sono soffermato su questo racconto, in cui le emozioni che si susseguono, mi hanno rapito e portato nel vivo della storia. Solo pochi scrittori mi hanno fatto vivere un’esperienza così vivide da sembrare reali.

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  10. ottobre 2, 2008

    Grazie, di cuore
    So*

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